Pédar ha compiuto 90 anni e tutto il territorio dell’Oglio Po sta festeggiando la Sua storia e la sua struggente attualità.
Nato a Viadana nel 1928, Pietro Borettini inizia la sua carriera nel 1952 come cantautore di pezzi dialettali. Negli anni si affermerà come pittore e autore di commedie dialettali, di cui diventa anche interprete. Ha pubblicato di tutto tra poesie e racconti, dipinto quadri naïf e scritto decine di canzoni, che qui si cominciano a canticchiare fin da bambini.. Pedar non è solo un un artista eclettico ma è soprattutto un personaggio, al quale questo territorio deve molto.
A me, come a tanti, alle elementari insegnarono quello che forse resta il suo pezzo più famoso: “i ma rubà la biciclèta”’ a dimostrazione del fatto che la Sua opera si celebra da almeno 40 anni e che la sua presenza è stata una costante in tutte le forme di vita sociale. Si perché lui in realtà in modo semplice e geniale ha analizzato la nostra società meglio di qualsiasi affermato antropologo che si fosse potuto cimentare nell’impresa.
Con uno stile quasi neorealista ha fatto sorridere per decenni raccontando di fatti quotidiani apparentemente banali. Di vita comune, di miseria e di ingegno, con quel fare guascone di chi sa che alla fine ce la può sempre fare. Di chi sa che prima o poi la furbizia quasi irritante accompagnata da simpatica cialtroneria può essere molto apprezzata e può diventare un’arte.
Un artista a tutto tondo, un autodidatta di altri tempi che si è inventato tale per poter vivere, conscio del fatto che il duro lavoro potesse non bastare. Girando per le notti della bassa nelle balere improvvisate a cantare e a raccontare storie. Per questo forse resta uno degli ultimi cantastorie a popolare questa Parte di pianeta. Una categoria a rischio di estinzione che ha caratterizzato in passato l’offerta culturale e ludica delle afose serate estive all’aperto o delle fredde e nebbiose serate invernali nelle gloriose osterie padane. I suoi pezzi hanno accompagnato molte delle storie mitiche della bassa.
Basti pensare ad un altro pezzo straordinario dal titolo “ciciunasa’” che per anni è stato cantato in coro sugli spalti dai Tifosi del rugby viadanese, tanto in casa, quanto in giro per l’Europa. Ricordo che lo cantavamo a squarciagola in una gelida notte a Biarritz in coppa Europa, di fronte agli sguardi increduli e divertiti di migliaia di baschi francesi che si chiedevano se fosse la trasposizione padana di un pezzo dei Kortatu, gruppo estremo, che in passato aveva giocato molto sugli equivoci e sulle contraddizioni di quel popolo.
Per questo e non solo, tutti gli vogliono bene.
E per questo credo sia giusto festeggiare con lui un altro traguardo.
Buon compleanno Pédar Cantore Padano.