Fiducia per i prossimi mesi e le imprese assumono sia nel settore industria sia in quello dell’artigianato

Positivo l’andamento dell’occupazione in Lombardia. Nel primo trimestre 2024 non solo ha tenuto ma ha segnato una crescita: il settore dell’industria ha registrato un aumento delle assunzioni che portano a un saldo positivo (+0,5%), mentre nell’artigianato l’incremento del flusso in ingresso è anche più marcato (3,1%) e, affiancandosi ad un rallentamento delle uscite (2,4%), porta a un saldo positivo del +0,7%. I dati sull’occupazione evidenziano un buono stato di salute della manifattura lombarda, nonostante un leggero calo congiunturale della produzione nei primi tre mesi dell’anno, condizionati soprattutto da fattori esterni. Restano incoraggianti le aspettative per il prossimo trimestre, dove il rafforzamento dell’attività industriale a livello globale insieme alla riduzione dell’inflazione e al possibile calo dei tassi di interesse sostengono la fiducia degli imprenditori. Per quanto riguarda l’andamento della produzione dell’industria e dell’artigianato in Lombardia nel primo trimestre di quest’anno, secondo i dati di Unioncamere, si è vista una variazione congiunturale destagionalizzata per l’industria pari a -0,3% mentre per l’artigianato la flessione è dello 0,6% con un fatturato che flette di conseguenza: -0,9% per l’industria e -1,3% per l’artigianato. A pesare sui risultati in particolare l’evoluzione della guerra in Ucraina con un possibile nuovo aumento dei costi dell’energia e il blocco del canale di Suez. In questo contesto, eterogeneo l’andamento dei diversi settori: hanno mostrato una buona crescita mezzi di trasporto (+4,4% su base annua), chimica (+3,6%), alimentari (+3,5%) e carta-stampa (+1,6%); mentre quelli un po’ più in sofferenza sono il comparto moda (tessile -7,8%; abbigliamento -5,9%; Pelli-calzature -3,2%). In contrazione anche la siderurgia (-4,6%). Meno intensa la riduzione dei livelli produttivi per meccanica (-2,4%), minerali non metalliferi (-2,0%) e gomma-plastica (-1,5%). Stabile il legno-mobilio (+0,1%).

L’Assessore allo sviluppo economico: «Siamo ottimisti per i prossimi mesi»

«Politica monetaria e situazione geopolitica non aiutano la nostra economia, ciò nonostante, i dati in crescita dell’occupazione e la stabilità della produzione ci consentono di essere estremamente ottimisti per i prossimi mesi. Il nostro è un ecosistema solido, maturo e che grazie alla flessibilità riesce a dare segnali positivi in contingenze negative come quelle che stiamo vivendo. La straordinarietà lombarda si conferma nonostante i “freni” sovra territoriali», afferma l’assessore allo Sviluppo economico di Regione Lombardia. «Le condizioni geopolitiche preoccupano ancora ma per il secondo trimestre 2024 confidiamo nella riduzione dei tassi e nell’abbassamento dei prezzi i mercati esteri per l’industria lombarda restano rilevanti e in considerazione della ripresa seppur lenta del commercio mondiale siamo fiduciosi che i numeri possano migliorare», aggiunge Gian Domenico Auricchio, presidente di Unioncamere Lombardia.

Buzzella: «Gli imprenditori prevedono una ripresa»

«La produzione industriale lombarda a inizio anno sconta un andamento globale debole e l’instabilità in diverse aree del mondo cruciali per il commercio. Nonostante questa prevedibile fase di rallentamento, gli imprenditori sono cautamente ottimisti e vedono una ripresa nel secondo semestre di quest’anno spinta in particolare dall’atteso taglio dei tassi di interesse da parte della Bce, oltre che dal calo dei costi energetici e dell’inflazione, ma guardano con attenzione gli sviluppi del contesto geopolitico», sottolinea Francesco Buzzella, presidente di Confindustria Lombardia. «Sono alte le aspettative delle imprese lombarde nei confronti di un’Europa che nei prossimi mesi dovrà dimostrarsi all’altezza delle sfide contemporanee, sostenendo e proteggendo il tessuto imprenditoriale con scelte forti, lungimiranti e condivise. Le imprese, in particolare le manifatturiere, sono l’unico asset in grado di evitare il declino economico del nostro continente», continua Buzzella. «Restano a nostro parere confortanti gli indicatori economici del comparto artigiano malgrado il rallentamento della domanda interna. Si guarda con preoccupazione invece al riverbero delle crisi internazionali sui costi delle materie prime e dell’energia mentre si attendono i passi annunciati dalla Bce sulla riduzione del costo del danaro, il problema numero uno delle imprese. L’artigianato ora è chiamato ad affrontare la sfida Esg: è indispensabile individuare un percorso di accompagnamento a misura di micro-azienda. Rischiamo altrimenti di perdere un altro pezzo di Made in Italy», conclude Stefano Fugazza, presidente Claai Lombardia.

Tratto da: Lombardia Speciale