La Lombardia (/lombar’dia/; Lombardia, /lombar’dia/, /lumbar’dia/ o /lumbar’dea/ in lombardo) è una regione amministrativa italiana a statuto ordinario dell’Italia nord-occidentale, istituita nel 1948 e nella forma attuale dal 1970.

Lo stemma ufficiale della Regione è ispirato alla rosa camuna, che nel simbolo è di colore bianco su sfondo verde. La stilizzazione dell’incisione rupestre ritrovata sulle rocce della Valcamonica, lasciata dalla civiltà dei Camuni antichi, è stata realizzata da Bruno Munari, Bob Noorda, Roberto Sambonet e Pino Tovaglia.

lombardia1Il gonfalone è costituito da una riproduzione del Carroccio, simbolo della vittoria degli eserciti dei comuni lombardi, riuniti nella prima Lega Lombarda, sulle truppe di Federico Barbarossa nel 1176 nella battaglia di Legnano, e dallo stemma. Le sue dimensioni sono 3 x 2 metri e i nastri e la cravatta sono nei colori nazionali.

Lo stemma e il gonfalone sono stati istituiti con la Legge Regionale del 12 giugno 1975, nº 85.

Ma… perché la nostra Regione ha questo nome?

Il toponimo deriva dalla parola Longobardia, utilizzata nell’Italia bizantina per designare la parte della penisola dominata dai Longobardi, in opposizione alla rimanente, allora detta Romània.

Tuttavia, più esattamente si dovrebbe parlare di Langobardia e di Langobardi.

In greco infatti si diceva Laggobardìa, ed in latino Langobardi, rispecchiandone la discussa etimologia; dopo l’888 si indicò col nome di Longobardia la marca carolingia comprendente Milano, ma ancora nel basso medioevo l’accezione del toponimo valicava di molto i confini dell’attuale Lombardia, avvicinandosi a comprendere l’intera Italia settentrionale. Solo dalla costituzione del Regno d’Italia (1861) il toponimo si riferisce all’attuale suddivisione amministrativa.

Il termine, a lungo non più usato, venne riportato all’uso come Lombardia dal Congresso di Vienna, quando l’Austria unì questa regione col Veneto a formare il regno Lombardo-Veneto.

Da lì, Lombardo…

… anticamente però la parola lombardo ebbe un’estensione più ampia rispetto a quanto accade oggi, in quanto indicava genericamente gli abitanti dell’Italia settentrionale, esclusi tutt’al più quelli della Romagna (cioè di quella regione storica divisa tra Emilia-Romagna, Marche, Toscana e Repubblica di San Marino, sede dell’Esarcato di Ravenna istituito dai Bizantini per consolidare la difesa del Paese progressivamente invaso dai Longobardi).

longobardi-principali-tappe-migrazioneFuori dall’Italia, a partire del XII secolo, lombardo fu anche il nome attribuito ai mercanti italiani in genere, benché fossero in prevalenza piemontesi e toscani.

Nel sud dell’Italia si conservò generalmente la forma non sincopata, cioè longobardo, tant’è che nel XII secolo si faceva distinzione tra Lombardi – Italiani del Nord – e Longobardi, Italiani del Sud, esclusi gli isolani.

Molto discussa è infatti l’etimologia di lombardo e di longobardo.

Le ipotesi più varie sono giustapposte dal Dizionario della lingua italiana (N. Tommaseo – B. Bellini, Torino, 1865-1879) alla voce lombardo: da lang ‘lungo’ + barthe ‘scure’ o bart ‘barba’ o bord, börde “piano fertile accanto ad un fiume; dalla pianura dell’Elba, sede originaria de’ Longobardi”; o da land ‘paese’ + wart ‘forza’: “uomo valente, gagliardo”. Si può ancora aggiungere la versione più antica, che si legge all’inizio della Origo gentis Longobardorum (sec. VII), ma considerata già ridicola fabula nella Historia Langobardorum di Paolo Diacono (sec. VIII): sarebbe stato lo stesso dio Wotan a esclamare, vedendo schierati i barbuti soldati: “Chi sono questi dalla lunga barba?”. Ma sarà lo stesso Paolo Diacono a spiegare: “Nam iuxta illorum linguam lang longam, bart. barbam significat” (F. van der Rhee in “Romanobarbarica” V, 1980, 278) e a riportare il testo di un’iscrizione funeraria, dove la barba lunga sembra segno di onorevole distinzione (III 19): “Terribilis visu facies, sed mentem benignus, / Longaque robusto pectore barba fuit”, cioè, “Il volto [del duca Droctulfo] era tremendo all’aspetto, ma l’animo buono, / e la sua barba fu lunga sul petto robusto”(da Cortelazzo-Zolli, Dizionario etimologico della lingua italiana).