La tranvia Lodi-Crema-Soncino era una linea tranviaria interurbana che tra il 1880 e il 1931 univa la città di Lodi a Crema e a Soncino. Tale infrastruttura rappresentava un importante collegamento fra la rete interurbana bresciana e quella milanese.

Convoglio nei pressi di Porta d’Adda a Lodi

Negli anni sessanta del XIX secolo si ventilò l’ipotesi di costruire una linea ferroviaria che congiungesse Pavia a Brescia passando per il più breve tragitto per Lodi e Crema, anziché per quello, poi effettivamente concretizzatosi, via Codogno e Cremona. Nel 1876, l’ingegnere Emilio Mantegazza presentò presso il Ministero dei lavori pubblici un progetto di ferrovia Pavia-Lodi-Crema-Soncino-Brescia, ma il costo preventivato e la vicinanza con due linee già esistenti come la Pavia-Cremona e la Brescia-Cremonafecero tramontare tale possibilità.

La domanda di mobilità lungo quella direttrice era comunque forte e la presenza di un’infrastruttura già esistente come la strada interprovinciale, che molti decenni dopo sarebbe divenuta la statale 235, facilitò la predisposizione di progetti alternativi alla ferrovia che contemplassero la posa di una linea tranviaria interurbana. Il 30 giugno 1877 l’ingegner Angelo Avesani presentò il progetto di una tranvia a vapore che vide l’appoggio formale delle quattro province a cui era affidata la manutenzione dei tratti di strada di loro competenza (Milano, Cremona, Brescia e Pavia). Avesani si fece promotore del progetto presso la provincia di Milano per conto della The Tramways & General Works Company Limited (TGW) di Londra, mentre il cavalier Ferdinando Pistorius si occupò di chiedere la concessione, sempre a favore della società londinese, alla provincia di Cremona e Brescia. Milano accordò la costruzione della linea nel territorio di sua competenza il 9 settembre 1878, mentre la Deputazione di Pavia pose condizioni gravose al concessionario per via della necessaria sistemazione della parte di strada posta sul suo territorio, per cui la domanda fu ritirata[3]. La Deputazione bresciana, invece, rifiutò le condizioni offerte dalla società londinese, accettando successivamente la proposta di una società belga, la Tramways à Vapeur de la Province de Brescia, che costruì ed esercì la Brescia–Soncino.

La stazione tranviaria di Crema negli ultimi giorni di esercizio

Come conseguenza di questi eventi, la TGW dovette rinunciare all’esercizio di una Pavia-Brescia limitandosi ad avviare i lavori per una Lodi-Crema-Soncino, che fu aperta il 22 luglio 1880 e per una Lodi–Sant’Angelo, aperta l’anno seguente. L’itinerario Pavia-Sant’Angelo fu completato in seguito dalla Société des Tramways et des Chemins de fer Economiques de la Haute Italie.

La TGW gestì la linea fino al 1885, quando cedette la concessione ad una sua associata: la The Lombardy Road Railways la quale gestì la tranvia fino al 1895 o comunque sul finire del XIX secolo, quando passò le consegne alla Tramvie Interprovinciali Padane (TIP).

La scadenza della concessione fu posta il 30 giugno 1929. In tale data, la TIP ottenne l’esercizio provvisorio in attesa che si presentassero concreti progetti di ammodernamento, come la sostituzione degli armamenti e l’elettrificazione. Tuttavia la società tranviaria non era intenzionata a sostenere tali investimenti e si dimostrò propensa alla dismissione della linea. La provincia di Cremona e alcuni comuni del bresciano serviti dalla Brescia-Soncino chiesero ad altre società di intervenire. Sia la Tramvie Elettriche Bresciane (TEB) sia la Società Trazione Elettrica Lombarda (STEL), attive rispettivamente in provincia di Brescia e di Milano, proposero un piano di ammodernamento richiedendo in cambio contributi statali e provinciali elevati. La Edison, controllante entrambe le società, pose il suo veto ad ulteriori investimenti nel settore tranviario.

In mancanza di alternative, la TIP decise di sopprimere il servizio tranviario il 24 aprile 1931. La fratelli Esposti di Lodi ottenne la concessione di un autoservizio sullo stesso tracciato che iniziò il giorno seguente.