122 mila medie e piccole imprese lombarde hanno già attivato azioni mirate verso sostenibilità e basso impatto ambientale. I dati dell’Osservatorio MPI di Confartigianato Lombardia

La green economy non si limita a perseguire obiettivi di risparmio energetico o tutela dell’ambiente, ma è una vera e propria risorsa per l’intero territorio, una grande occasione in termini di innovazione, sostenibilità e opportunità economica oltre che rilancio. Una visione strategica che la Lombardia ha colto sia attraverso l’impegno diretto delle sue imprese che delle istituzioni, come evidenziato dalle parole del Presidente Fontana pronunciate in occasione de “La Settimana per l’Energia 2020”, l’evento organizzato da Confartigianato Lombardia e che si è svolto dal 26 al 30 ottobre scorso: “dobbiamo avere il coraggio di abbandonare i vecchi schemi per guardare, in prospettiva, verso un futuro che abbia nella sostenibilità il suo punto di fuga”

I dati dell’Osservatorio MPI di Confartigianato Lombardia ci raccontano una Lombardia dove il “Futuro Circolare” è già una realtà concreta: da un sondaggio realizzato a metà settembre 2020 su oltre 1.700 imprenditori, risulta che già nella fase pre-pandemia il 63,4% (122.000) delle imprese lombarde con meno di 50 addetti si sono attivate con azioni mirate di tutela dell’ambiente ed effettuando investimenti che hanno alzato il livello di efficientamento energetico dell’azienda. Azioni che si sono dirette in particolare verso riciclo e raccolta differenziata (88,4% delle MPI green), gestione dei rifiuti finalizzata al loro contenimento (57,8%), riduzione di prelievi di acqua (57,0%) e risparmio di materiale nei processi produttivi (51,3%). Non sono mancati gli investimenti in macchinari, impianti e apparecchi che riducono il consumo energetico (39,5%) e per rendere più sostenibili gli edifici dell’impresa (13%). L’emergenza Covid-19, una grande sfida per il mondo imprenditoriale lombardo, ha generato una maggiore attenzione verso le filiere corte con impatti molto positivi sia di sostenibilità che di supporto all’economia del territorio.

Anche se la pandemia ha ridisegnato gli equilibri economici e di mercato, rimane la necessità di guardare al futuro partendo dalle nostre eccellenze. Una di queste è certamente il settore dell’agroalimentare che nel complesso percorso di transizione green si è dimostrato più pronto di altri: il 64,3% di MPI propense all’incremento della sostenibilità lavora proprio in quest’ambito. Anche il mercato e la domanda sono cambiati: oltre la metà degli italiani ora dà importanza al fatto che un prodotto alimentare sostenga l’economia locale, una buona notizia per l’ambiente e per la tenuta e lo sviluppo del tessuto economico.

Una grande opportunità è nel settore della casa: per raggiungere i target di sostenibilità più rilevanti come la riduzione delle emissioni di CO2 in EU entro il 2030 del 55% è necessario incrementare gli investimenti green in particolare sugli edifici che sono i responsabili del 39% delle emissioni in atmosfera. Le detrazioni e il ‘superbonus 110%’ hanno messo in campo dal 2021 al 2026, 3,3 miliardi di euro per la Lombardia con un forte apporto nel rilancio economico della regione. Grazie a questi fondi si aprono opportunità di business per 198 mila imprese lombarde del ‘sistema casa’ che danno lavoro a 443 mila addetti.

Digitale e crescita degli investimenti sono i driver vincenti e Regione Lombardia è in prima fila per fornire tutto il supporto possibile alle imprese come sottolineato dallo stesso Presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana: “Consapevole del potenziale offerto dalla green economy in termini di sostenibilità e innovazione, Regione Lombardia intende incrementare le proprie risorse destinate alle misure “green”, già a partire dalla prossima programmazione europea. Rigenerazione urbana, mobilità elettrica, economia circolare sono alcuni degli ambiti verso cui indirizzeremo le nostre iniziative”.

Tratto da: Lombardia Speciale