Il 19,4% del totale delle imprese lombarde è a guida femminile, una tendenza in aumento costante già dal 2014

Lombardia è sinonimo di impresa, di imprenditorialità e di avanguardia. Valori ed elementi che sono presenti da sempre nel Dna lombardo e che si traducono in opportunità senza distinzione di genere. Tra le 814.233 imprese attive a fine 2019 in Lombardia, ben il 19,4%, pari a 157.974, sono imprese femminili. A livello nazionale la Lombardia rappresenta il 13,6% delle imprese a guida femminile di tutta Italia, un motivo di orgoglio e di eccellenza. I risultati che emergono dalla ricerca “L’imprenditoria femminile in Lombardia”, curata da PoliS-Lombardia, l’Istituto regionale per il supporto alle politiche della Lombardia e condotta su dati Unioncamere e Confartigianato evidenziano una crescita del numero di imprese femminili in regione in continuo aumento già a partire dal 2014 quando rappresentavano il 18,6% (150.586) per poi raggiungere i livelli di fine 2019.

Le imprese femminili sono diffuse in modo omogeneo su tutto il territorio lombardo, non è quindi unicamente Milano come grande centro economico internazionale che ‘alza la media’ come erroneamente si può pensare. Se consideriamo il periodo 2014-2019, l’incremento di imprese femminili è stato rilevante nel capoluogo lombardo (+10,6%), ma ancor di più a Monza e Brianza (+12,4%). In positivo anche Como dove le aziende guidate da una donna sono aumentate del 4,5%.

Verso quali settori si orientano e si concentra il maggior numero di imprese femminili in Lombardia? Nella scelta di aprire un’attività autonoma sono molte le donne che preferiscono puntare sui settori che offrono servizi alle famiglie, come quelli che si occupano di istruzione (29,1%) o che operano nella sanità e nell’assistenza sociale (32,1%). In questi ambiti, infatti, quasi un’impresa su tre è gestita da donne, con tassi di femminilizzazione ben superiori alla media regionale. Seguono i servizi di alloggio e ristorazione (28,8%) e i servizi di supporto alle imprese (24,8%).

Una quadro positivo e importante che quest’anno deve però fare i conti con l’emergenza sanitaria che ha naturalmente influito molto sull’intero tessuto economico lombardo e nazionale. Anche l’iscrizione di neo-imprenditrici nel trimestre aprile giugno 2020 ha subito una battuta d’arresto, ma la speranza è che si tratti di una frenata contingente al difficile momento che stiamo vivendo e che le imprese femminili aumentino sempre più in valori assoluti confermando un ultimo quinquennio durante il quale le imprese femminili hanno contribuito a ben il 75% dell’incremento complessivo di tutte le imprese in Italia, pari a +50.784 unità.

Tratto da: Lombardia Speciale