Il quotidiano britannico «Financial Times», attraverso il gruppo di lavoro e analisi specializzato sul tema degli investimenti transfrontalieri, ha indicato la Lombardia tra le prime tre regioni europee per la strategia nell’attrazione degli investimenti.
La regione lombarda si è classificata prima tra i quattro Motori d’Europa, davanti all’Ile de France, la regione di Londra e la Comunidad di Madrid.

Un grande risultato il cui merito, ha rilevato il giornale della “City”, è da ascrivere tra gli altri al progetto Invest in Lombardy che vede partner la Camera di commercio di Milano, Promos, Regione Lombardia e Unioncamere Lombardia.
Un’idea attraverso la quale «la Lombardia ha sviluppato un piano di attività per accrescere l’attrattività della regione e ha messo in atto politiche che hanno permesso l’incremento degli investimenti esteri in tutte le province lombarde» si legge nella motivazione che giustifica il primo posto.

«Invest in Lombardy in tre anni ha assistito circa 550 imprese, portando in Lombardia oltre 120 milioni di euro di investimenti e contribuendo a creare 800 nuovi posti di lavoro. – ha dichiarato Pier Andrea Chevallard, Direttore di Promos – . Siamo soddisfatti del percorso intrapreso e continuiamo a lavorare su tutto il territorio regionale per individuare i vantaggi competitivi e le aree di eccellenza da promuovere nei confronti degli investitori esteri per favorire ricadute economiche in tutta la regione».

Secondo i dati dell’Annual Report 2015, elaborato da Invest in Lombardy, emerge che: la Lombardia è il cuore economico dell’Italia, a fronte del 16,5% della popolazione residente in Italia e del 18,35% delle imprese attive nel Paese, gli indicatori di internazionalizzazione della Lombardia registrano una performance significativamente più alta del panorama nazionale; il 48,6% di tutte le aziende italiane inserite in gruppi internazionali ha sede in Lombardia; la Lombardia è il gateway degli investimenti esteri in Italia: solo nella provincia di Milano sono localizzate 3.285 imprese a partecipazione internazionale, che danno impiego a 280 mila lavoratori e sviluppano un fatturato complessivo di 170 miliardi di euro l’anno; nella regione lombarda sono presenti 4.721 aziende a partecipazione estera per un turnover complessivo di 220 miliardi di Euro e un totale di 407.600 impiegati (+1,9% rispetto al 2014); dal 2003 al 2014, in Lombardia, oltre il 50% dei nuovi progetti FDI ha coinvolto il settore dei servizi.

La Lombardia in generale e l’area metropolitana di Milano in particolare hanno una grande attrattiva per le multinazionali che tentano un ingresso nel mercato italiano; nel decennio 2004-2014, 2.676 aziende italiane sono state parzialmente o totalmente acquisite da investitori esteri.
In tutti i paesi industrializzati, la maggior parte degli investimenti diretti esteri sono mirati all’acquisizione di imprese preesistenti anziché alla creazione di nuove imprese; in oltre l’83% dei casi, le multinazionali acquirenti hanno ottenuto il controllo totale delle aziende italiane partecipate.

Europa e Stati Uniti rimangono saldamente in testa nella classifica dei paesi più interessati ad investire in Italia. La vera novità però sono i BRICs: in dieci anni il peso dei loro investimenti è passato dallo 0,5% al 9,1%; nel 2014 si sono registrate ben 9 acquisizioni di rilievo da parte di investitori cinesi, con una crescita significativa rispetto all’anno precedente.

Con 3.285 imprese, 279.565 addetti, 170 miliardi di euro di fatturato la Provincia di Milano si conferma leader italiana nell’attrazione di capitali esteri.
La virtuosità è però caratteristica anche delle altre province lombarde, fra cui spiccano Monza e Brianza, con quasi 400 imprese estere, quasi 40 mila addetti e oltre 17 miliardi e 600 milioni di fatturato. A seguire Bergamo, quasi 30 mila addetti, oltre 7 miliardi di fatturato e oltre 200 imprese, Varese poco sotto e subito a seguire Brescia, sempre oltre i 5 miliardi di fatturato da imprese estere presenti sul territorio.