Chi ha detto che la Lombardia non è una “regione green”? Secondo l’ultima indagine “Dati ambientali nelle città” realizzata dall’Istat, che coinvolge i 116 capoluoghi di provincia italiani, emerge che tre dei quattro centri che raggiungono valori superiori alla media (sui tre parametri ambientali utilizzati) sono lombardi. Si tratta di Pavia, Lodi e Cremona.

Verde urbano, aree naturali protette e sau sono i parametri utilizzati
Il profilo verde dei diversi territori è stato individuato valutando le superfici destinate a verde urbano, le aree naturali protette e le superfici destinate a uso agricolo (per capire meglio queste definizioni si guardi il piccolo glossario in fondo all’approfondimento, tratto dal Focus dell’Istat).
A influenzare positivamente il risultato di Lodi e Cremona sono soprattutto la componente agricola (che rappresenta più della metà del territorio) e quella relativa alle aree protette (che incide rispettivamente per il 35% e il 27% della superficie comunale). Per Pavia invece non ci sono differenze particolari nella composizione del suo profilo “verde”.

Solo Matera all’altezza degli standard delle province lombarde
Risulta quindi evidente da questa classifica che i tre centri lombardi sono gli unici rappresentanti del Nord Italia. E se il Sud riesce a fare capolino grazie alla presenza di Matera, il Centro e le Isole non raggiungono neppure una segnalazione.

lombardia-speciale_green_700x527_v2Verde e aree protette: ancora supremazia lombarda
Anche puntando invece l’attenzione su soltanto due dei parametri come “verde urbano” e “aree protette”, è possibile osservare che le città che superano la media su entrambi questi aspetti nell’intero Nord Ovest sono (oltre quindi alle già citate Pavia, Lodi e Cremona) Como, Monza, Brescia e Mantova. Tutte lombarde. Trieste è l’unica rappresentante del Nord Est. Sono poi presenti tre capoluoghi per il centro (Prato, Terni e Roma), due per il Sud (Napoli e Reggio Calabria, oltre a Matera) e due per le Isole (Palermo e Cagliari).

Densità e disponibilità di verde: Sondrio, Como e Monza tra le migliori
Interessante notare che anche considerando soltanto il parametro relativo alla densità del verde urbano e facendo un’analisi congiunta con la sua disponibilità (la prima calcolata come incidenza percentuale sulla superficie comunale, al netto delle aree protette, la seconda espressa in metri quadrati per abitante) la miniclassifica dei capoluoghi migliori d’Italia da questo punto di vista è ancora a trazione lombarda: valori particolarmente significativi sono espressi da Sondrio, Como e Monza, oltre a Trento, Pordenone e Gorizia.

Ogni cittadino dispone di poco più di 30 metri quadrati di verde
In generale dallo studio emerge che ogni cittadino italiano dispone mediamente di 31,1 metri quadrati di verde urbano. La media è più alta nel Nord Est (50,1 metri quadrati), valore doppio rispetto a centro Italia (22,7), Nord Ovest (23,6) e Isole (20). Abbastanza alto anche il dato medio del Sud (42,5 metri quadrati), ma in questo caso va considerato che il valore risente delle grandi disponibilità dei capoluoghi lucani che alzano la media.

In Lombardia creata una legge per difendere il nostro suolo
L’attenzione crescente che Regione Lombardia dedica allo sviluppo sostenibile delle sue città è stata convogliata nella realizzazione di un’importante legge sulla riduzione del consumo di suolo approvata un anno e mezzo fa, nel dicembre del 2014. Grazie a questo provvedimento è stata promossa, tra le altre cose, la riqualificazione degli spazi già urbanizzati in modo da ridurre il consumo di aree agricole non ancora edificate.

Glossario

Aree naturali protette. Includono le seguenti tipologie di aree a gestione pubblica: parchi nazionali; parchi naturali regionali e interregionali; riserve naturali; zone umide di interesse internazionale; altre aree naturali protette che non rientrano nelle precedenti classi, istituite con leggi regionali o provvedimenti equivalenti e aree della rete Natura 2000.

Superficie agricola utilizzata (Sau): insieme dei terreni investiti a seminativi, coltivazioni legnose agrarie, orti familiari, prati permanenti e pascoli e castagneti da frutto. Essa costituisce la superficie investita ed effettivamente utilizzata in coltivazioni propriamente agricole.

Verde urbano: patrimonio di aree verdi, disponibili per ciascun cittadino, presente sul territorio comunale e gestito da enti pubblici, in larga prevalenza destinato alla fruizione diretta da parte dei cittadini. Include il verde storico, cioè le ville, giardini e parchi che abbiano interesse artistico, storico, paesaggistico e/o che si distinguono per la non comune bellezza, ivi compresi gli alberi monumentali; i grandi parchi urbani, le aree a verde attrezzato, le aree di arredo urbano, create per fini estetici e/o funzionali, i giardini scolastici, gli orti urbani, le aree sportive all’aperto, le aree destinate alla forestazione urbana, le aree boschive, il verde incolto; altre tipologie di verde urbano, quali orti botanici, giardini zoologici e cimiteri.

tratto da: www.lombardiaspeciale.regione.lombardia.it