A Cremona il primato italiano, subito dopo vengono Milano, Bergamo, Varese e Brescia. Milano ai vertici anche per la vendita al dettaglio e per le riparazioni specializzate. L’export è strategico.

Sono 515 le imprese lombarde che producono, vendono e riparano strumenti musicali, oltre un quinto del totale italiano, e creano un giro d’affari di circa 32 milioni (234 totali in Italia) per un comparto ad alta vocazione artigiana, dove si fondono sapientemente tradizione e innovazione e dove l’export continua ad essere strategico.

CREMONA PRIMA PER PRODUZIONE

Secondo una recente analisi della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi (su dati al terzo trimestre 2018, 2017 e 2013), alle spalle della Lombardia ci sono l’Emilia-Romagna con 182 imprese e le Marche con 181. Se invece guardiamo alle province, quella a maggiore vocazione alla produzione è Cremona (186 imprese, +5,7% in un anno, + 9,4% dal 2013), ma subito dietro vengono Milano (127 imprese, +0,8% e +9,5%), poi Bergamo, Varese e Brescia con circa 60 imprese. Roma e Ancona sono rispettivamente al secondo e al quarto posto. La classifica per vendita al dettaglio vede Roma, Milano e Napoli; e per riparazioni specializzate, Roma e Milano.

L’EXPORT È STRATEGICO E VOLA

Come sottolinea uno studio dell’Osservatorio delle medie e piccole imprese di Confartigianato Lombardia, le vendite di strumenti musicali oltre i confini nazionali nel 2017 hanno raggiunto i 129 milioni di euro, valore in crescita del 2,9% rispetto all’anno precedente, posizionandoci al 4° posto nell’Ue, dove ci precedono Germania, Paesi Bassi e Francia.

In termini di prodotto, le parti ed accessori di strumenti musicali assorbono il 35,9% dell’export, gli strumenti musicali amplificati elettricamente il 23,2%, gli strumenti musicali ad aria come ottoni e legni il 15,8%, gli strumenti musicali a corde come chitarre, violini ed arpe il 14,6%, i pianoforti e i clavicembali il 7,0%, mentre la quota per gli strumenti musicali a percussione è del 1,2%. Inoltre, i due terzi (65,3%) della domanda estera di strumenti musicali “made in Italy” proviene dai primi 10 mercati che sono: Stati Uniti (12,7% dell’export totale), Germania (12,0%), Francia (8,0%), Giappone (6,8%), Hong Kong (6,2%), Spagna (5,7%), Regno Unito (4,0%), Cina (4,0%), Svizzera (3,2%), Paesi Bassi (2,7%).

“Sono numeri che confermano la leadership della Lombardia in campo musicale e sottolineano la capacità del tessuto produttivo lombardo, anche in un settore di nicchia come la produzione di strumenti musicali, di affermarsi come eccellenza sia nel paese sia all’estero – commenta Stefano Bruno Galli, assessore all’Autonomia e Cultura di Regione Lombardia -. Il primato di Cremona poi consolida, illuminandola, una tradizione secolare che vede la città dei leggendari Amati, Stradivari, Guarneri, quale indiscussa capitale mondiale di una vera e propria arte, quella della produzione di strumenti musicali di alta qualità”.

tratto da Lombardia Speciale