Stando ai numeri raccolti dal Monitor distrettuale realizzato dal Gruppo Intesa Sanpaolo sulle esportazioni lombarde del primo trimestre 2020, l’agroalimentare cremonese può sorridere, con un +25% registrato. Una crescita che non sorprende quella del distretto delle carni e dei salumi di Cremona e Mantova, che conferma la qualità delle materie prime del territorio certamente, ma anche le abilità e la passione che muovono le persone nel lavorarle.
Rispetto l’anno perdente crescono esponenzialmente le esportazioni in Europa, in particolar modo in Spagna e Olanda, che hanno fatto registrare rispettivamente un + 70,6% e un +66,7%; complice certamente anche la situazione da Covid-19, calano il Giappone, principale mercato di sbocco a fine 2019, e gli Stati Uniti. Pronostici per i rimanenti trimestri sono molto difficili da realizzare, ma certamente stiamo parlando di scenari molto incerti a causa della pandemia, come l’analisi di Intesa Sanpaolo sottolinea, perché si tratta di un anno dettato dalla grande discontinuità complici le misure restrittive adottate in periodi differenti dell’anno dalle diverse zone del mondo.
Difficoltà, che però possono portare e devono portare anche spunti positivi per migliorare la propria produzione e la propria filiera, come ad esempio un ripensamento delle catene del valore su scala globale; una loro riorganizzazione su scala continentale può rappresentare una buona opportunità per i distretti industriali lombardi, che hanno al proprio interno filiere di fornitura ravvicinate, in grado di realizzare tutte le lavorazioni necessarie.
Tratto da: Lombardia Speciale