di Federica Costa

Sulla base di un trattato internazionale, conosciuto come Convenzione sulla Protezione del Patrimonio Mondiale Culturale e Naturale, adottato nel 1972, l’UNESCO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura) manifesta ad alcuni luoghi al mondo il riconoscimento di “eccezionale valore universale”.

L’Italia è il Paese che detiene il maggior numero di patrimoni dell’umanità dell’UNESCO al mondo, con 54 beni nella lista nel 2018.

La Lombardia, con 11 siti riconosciuti, è al primo posto per numero e per cronologia, basti pensare che le Incisioni Rupestri della Val Camonica furono il primo patrimonio italiano ad essere riconosciuto dall’Unesco nel 1979.

Scopriamo insieme la nostra eccezionale Regione percorrendo i suoi siti UNESCO.

1) Bergamo e le opere di difesa veneziane tra XVI e XVII secolo

La città di Bergamo è parte del sito seriale transnazionale dedicato alle opere di fortificazione veneziane realizzate dalla Serenissima tra il XVI e il XVII secolo, che ricomprende le città murate più rappresentative della Repubblica di Venezia tra Italia, la Croazia e il Montenegro.

2) Santa Maria delle Grazie e Cenacolo Vinciano

Nel refettorio del convento di Santa Maria delle Grazie a Milano, accanto all’omonima chiesa il cui progetto porta il segno del Bramante, si trova uno dei dipinti più celebri al mondo: Leonardo dipinse l’Ultima Cena per volere di Ludovico il Moro, in un arco di tempo che andò dal 1494 al 1497.

3) Arte rupestre della Valle Camonica

Siamo in provincia di Brescia; percorrere i sentieri della Valcamonica è un viaggio sulle tracce che l’uomo ha lasciato nel tempo e nello spazio attraverso migliaia di istoriazioni preistoriche, in un arco temporale che va dal Paleolitico all’occupazione del territorio da parte dei Romani.

4) Villaggio operaio di Crespi d’Adda

Crespi è il nome della famiglia di industriali cotonieri lombardi che a fine Ottocento realizzò un moderno “Villaggio ideale del lavoro” accanto al proprio opificio tessile, lungo la riva bergamasca del fiume Adda.

Il Villaggio Crespi d’Adda è una vera e propria cittadina completa costruita dal nulla dal padrone della fabbrica per i suoi dipendenti e le loro famiglie. Nel Villaggio potevano abitare solo coloro che lavoravano nell’opificio, e la vita di tutti i singoli e della comunità intera “ruotava attorno alla fabbrica stessa”, ai suoi ritmi e alle sue esigenze.

5) Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia

“I nove Sacri Monti dell’Italia settentrionale sono gruppi di cappelle e altri manufatti architettonici eretti fra il XVI e il XVII secolo, dedicati a differenti aspetti della fede cristiana. In aggiunta al loro significato simbolico e spirituale, possiedono notevoli doti di bellezza, virtù e gradevolezza, e risultano integrati in un ambiente naturale e paesaggistico di colline, boschi e laghi. Contengono inoltre reperti artistici molto importanti (affreschi e statue)”. Con questa motivazione, nel 2003 l’UNESCO ha iscritto il sito “Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia” nella Lista del Patrimonio Mondiale.

6) Ferrovia Retica nel paesaggio dell’Albula e del Bernina

Fra la Lombardia e la Svizzera, in provincia di Sondrio, si trova la Ferrovia Retica, riconosciuta Patrimonio dell’Umanità nel 2008, collegamento tra Tirano in Valtellina a Saint Moritz in Engadina e definita come una tra le ferrovie più suggestive al mondo; di certo è unica: si tratta della trasversale alpina più alta d’Europa.

7) Mantova e Sabbioneta

Riconosciute “eccezionale testimonianze dell’architettura e dell’urbanistica del Rinascimento” , Mantova e Sabbioneta sono entrate nella lista Unesco nel luglio del 2008.

Come due facce della stessa medaglia, Mantova e Sabbioneta costituiscono due tappe significative della pianificazione territoriale e degli interventi urbanistici intrapresi dai Gonzaga nei loro domini: Sabbioneta, città di nuova fondazione, le cui mura difensive, la pianta a scacchiera delle vie e il ruolo degli spazi pubblici e dei monumenti la rendono uno dei migliori esempi di città ideale costruita in Europa, realizzata e progettata dalla mente di Vespasiano Gonzaga; Mantova, esempio di trasformazione di una città esistente, che ha mutato il tessuto urbano antico, di fondazione estrusco-romana e modificato durante il Medioevo, per aderire agli ideali urbanistici rinascimentali.

8) Monte San Giorgio

I siti del Triassico lombardo (VA), scoperti nella prima metà del XIX secolo a Monte San Giorgio, noti a livello internazionale, costituiscono il più spettacolare complesso di vertebrati marini conosciuto al mondo per quel periodo, fornendo una successione di famiglie faunistiche che copre circa 12 milioni di anni.

9) Siti palafitticoli preistorici dell’arco alpino

Il sito comprende ben 111 villaggi palafitticoli; tra questi la Lombardia può vantare la più antica palafitta sinora riconosciuta, situata sul lago di Varese.

10) I Longobardi in Italia

Il Sito Unesco “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.)” è costituito da fortezze, antiche chiese ed affascinanti monasteri lungo tutta la penisola italiana: le straordinarie architetture rappresentano l’emblema del regno longobardo in Italia, una testimonianza esemplare della sintesi culturale ed artistica che ebbe luogo in Italia dal VI all’VIII secolo tra la tradizione romana, la spiritualità Cristiana, le influenze bizantine e i valori mutuati dal mondo germanico. La stessa sintesi segna la transizione tra l’Antichità e il Medio Evo europeo.

11) Saperi e saper fare liutario della tradizione cremonese

La Liuteria è un’antica arte di costruzione di strumenti ad arco: violini, viole, violoncelli, contrabbassi, tanto da contraddistinguere artigianato e cultura di Cremona.

Ogni artigiano infatti costruisce da tre a sei strumenti l’anno, plasmando e assemblando a mano più di 70 pezzi di legno intorno ad uno stampo, secondo le diverse risposte acustiche di ogni singolo pezzo. Non esistono due violini identici e ogni parte dello strumento è fatta in uno specifico legno, attentamente selezionato e stagionato naturalmente.

Regione Lombardia, per sostenere questi valori ha previsto uno stanziamento complessivo di 190.000 euro per la realizzazione dei progetti mirati alla valorizzazione, rafforzamento e sostegno.

Si tratta di un’iniziativa molto importante, finalizzata a valorizzare il patrimonio degli undici siti UNESCO della Lombardia – è il commento di Stefano Bruno Galli, assessore all’Autonomia e Cultura -. Un patrimonio davvero unico ed irripetibile, ma spesso sottovalutato dal punto di vista del turismo culturale. La prospettiva più fondata, per una corretta e coerente valorizzazione di questo importante patrimonio culturale, che copre un arco cronologico che va dalle incisioni rupestri di Capodiponte al villaggio industriale di Crespi d’Adda, dalle vestigia archeologiche longobarde al treno del Bernina, è rappresentata dalla costruzione di una vera e propria rete dei siti UNESCO lombardi”. 

In fondo, la stessa rosa camuna deriva da un’incisione rupestre camuna e proprio il nome della nostra Regione deriva dalla tribù germanica dei Longobardi.