Una completa e crescente offerta formativa ha stimolato l’incremento delle immatricolazioni che in alcuni atenei hanno registrato aumenti a doppia cifra.
Il sistema universitario lombardo si dimostra sempre più attrattivo verso i fuori sede provenienti da altre regioni e dall’estero e registra un andamento in controtendenza rispetto al calo delle immatricolazioni che negli ultimi anni si è verificato a livello nazionale. Nell’anno accademico 2015/2016 il numero delle matricole è aumentato dell’8 per cento rispetto al 2007/2008 (ultimo anno pre crisi). Dal Rapporto sulla conoscenza in Italia 2018 dell’Istat emerge che in regione 59,2 ragazzi e ragazze ogni 100 giovani tra i 20 e i 29 anni sono laureati (contro un media italiana di 48,5) di cui 33,1 per cento femmine e 26,2 per cento maschi. La Lombardia è 4a dopo Lazio (73,1% di laureati nella fascia 20-29 anni), Emilia-Romagna (70,9%) e Abruzzo (70,7%).
UN’AMPIA OFFERTA FORMATIVA
Alla crescita delle immatricolazioni ha certamente contribuito la varietà dell’offerta formativa da parte dei 14 atenei presenti sul territorio regionale*. L’Osservatorio sul mercato del lavoro e della formazione di Polis Lombardia rileva la presenza nell’a/a 2015/2016 di 209 corsi, 7 in più rispetto al 2007/2008. Di questi, 178 sono corsi triennali e 31 a ciclo unico (quinquennali). L’ateneo con il maggior numero di corsi (e quindi con l’offerta più diversificata) è la Statale di Milano (36 corsi, di cui 5 a ciclo unico), seguita da Pavia (30), dalla Cattolica (28) e dalla Bicocca (25).
IMMATRICOLAZIONI, AUMENTI ANCHE A DUE CIFRE
Nel 2015/2016 gli immatricolati nelle università lombarde sono 50.172, di cui 48.578 nelle sedi presenti sul territorio lombardo e circa 1.600 nelle sedi esterne alla regione dell’Università Cattolica (1.436 unità) e del Politecnico (158).
L’ateneo con il maggior numero di immatricolati è la Statale di Milano (11.865), seguita dal Politecnico (7.535, di cui 7.377 in Lombardia), dalla Cattolica (7.355, di cui 5.919 in
Lombardia) e dalla Bicocca (5.465). Chiudono invece la graduatoria il S. Raffaele di Milano (425 unità), la LIUC di Castellanza (353) e Humanitas University (148).
Gli atenei in cui si sono concentrati i maggiori incrementi rispetto al 2007/2008 sono lo IULM (+38%), l’università di Bergamo (+30%), la LIUC (+23%), il San Raffaele (+22%) e il Politecnico (+19%). La Bocconi e la Statale di Milano hanno registrato un aumento di circa il 10 per cento.
COSA VOGLIONO FARE DA GRANDI GLI STUDENTI LOMBARDI?
Secondo l’Osservatorio Polis, gli indirizzi più scelti dalle matricole sono: Scienze economiche, Scienze della comunicazione, Scienze dell’economia e della gestione aziendale, Professioni sanitarie, infermieristiche e ostetrica.
Dall’analisi Istat su dati Miur relativa alla suddivisione dei laureati per ambito disciplinare emerge che la Lombardia è la 5a regione italiana per dottori nelle professioni stem, cioè che fanno parte degli ambiti scientifico, tecnologico, ingegneristico e matematico, con il 26 per cento dei laureati, dopo Basilicata (36%), Piemonte (33,1%), Liguria (30%) e Trentino Alto Adige (29,3%). A prevalere è l’aggregato socio-economico-giuridico con il 37,2 per cento dei laureati.
* Dei 14 atenei lombardi 7 sono pubblici (Università degli Studi di Milano, Milano-Bicocca, di Bergamo, Brescia, Pavia, dell’Insubria e Politecnico di Milano) e altrettanti privati (Università Cattolica del Sacro Cuore, Istituto Universitario di Lingue Moderne-IULM, Università Vita e Salute San Raffaele, Università Commerciale Bocconi, Università Carlo Cattaneo-LIUC di Castellanza, Università telematica “E-Campus” di Novedrate e Humanitas University di Rozzano, “new entry” operante da pochissimi anni). Dal punto di vista territoriale, sedi principali di ateneo sono presenti in 8 province su 12 (Varese, Como, Milano, Bergamo, Brescia e Pavia), ma sedi didattiche decentrate o distaccate sono presenti anche in tutte le altre province lombarde.
tratto da Lombardia Speciale