I provvedimenti legati all’emergenza Covid-19 hanno determinato uno shock senza precedenti sulla domanda e offerta del sistema di MPI lombarde. In risposta, le MPI hanno attivato canali alternativi di vendita per raggiungere i clienti confinati nelle proprie abitazioni. Lo testimoniano i dati emersi dalla survey condotta dall’Osservatorio di Confartigianato Lombardia su oltre 3.700 imprese fino a 50 addetti: si stima che 1 micro e piccola impresa lombarda su 5 utilizza almeno un canale alternativo di vendita per proseguire l’attività; in valore assoluto si tratta di 135 mila MPI lombardeL’utilizzo di almeno un canale alternativo è più diffuso nelle imprese dell’Alimentare, con una quota che è del 46,9%. Seguono le MPI Manifatturiere no food con il 24,3% e quelle dei Servizi con il 21,4%. Nello specifico si tratta per lo più di pasticcerie, imprese della comunicazione, imprese del legno-arredo e della fabbricazione di macchinari.

Il canale alternativo più utilizzato è quello della vendita a domicilio, che registra un utilizzo da parte del 15,9% delle MPI. È interessante notare come la crisi Covid-19 abbia determinato anche una marcata accentuazione dell’utilizzo canale delle vendite on line da parte delle MPI.

Il tasso di attivazione – rapporto tra coloro che hanno attivato il canale nell’emergenza sanitaria e quelli che utilizzavano precedentemente l’e-commerce – è del 12,0%, mentre balza al 43,0% il tasso potenziale di espansione, rapporto che considera sia chi ha attivato il canale nell’emergenza e sia chi pensa di attivarlo a breve.

La consapevolezza dell’efficacia del commercio elettronico si è quindi diffusa rapidamente tra le MPI, anche in questo caso con particolare accentuazione nelle imprese del food; gli investimenti e le difficoltà di riprogettare processi primari delle imprese richiedono tempo per implementare l’e-commerce nelle MPI, come evidenziato dall’ampia quota di coloro che intendono utilizzarlo a breve.

Prendendo a riferimento la quota di piccole imprese che vendono on line, si osserva che negli ultimi quattro anni il tasso di crescita delle imprese fino a 50 addetti attive nell’e-commerce è dell’11,6% medio annuo. Qualora, secondo una valutazione prudenziale, il 70% delle MPI che hanno espresso l’intenzione di adottare il nuovo canale realizzasse il progetto nell’arco di un biennio, nel 2021 la quota di piccole imprese attive nell’e-commerce sarebbe di 2,3 punti superiore al valore di trend: applicando tale differenziale all’universo delle MPI si stima che siano 15 mila micro e piccole imprese in più attivate dell’emergenza coronavirus nell’utilizzo del commercio elettronico.

tratto da: Lombardia Speciale