La mattina del 7 Febbraio 2007 una nebbia leggera ostacolava l’orizzonte. Era una nebbia soffice, trasparente, quasi un velo che non nascondeva ma anticipava una bellezza nuova al paesaggio. Tutto taceva nella pianura, i torrenti erano gelati e asciutti e da li a poco, Mantova avrebbe regalato la più antica e unica storia d’ amore dell’intera umanità.

amanti-di-valdaro2A Valdaro nelle campagne gonzaghesche, gli archeologi portarono alla luce due scheletri intatti risalenti al periodo Neolitico, ovvero a circa 6000 anni fa. I due corpi sono appartenuti a due giovani, un uomo e una donna fra i 18 e i 20 anni consacrati in tutto il mondo come “Gli amanti di Valdaro”.

Il loro ritrovamento rappresenta qualcosa di unico al mondo, sia per la datazione sia per la posizione in cui sono stati trovati i corpi: un uomo e una donna uniti in un abbraccio eterno. I loro corpi vicini e speculari, le gambe raccolte e intrecciate l’uno con l’altra. Le braccia di lui si appoggiano sul collo di lei mentre quelle di lei gli cingono i fianchi mentre i volti si sfiorano, uniti per secoli in un insolito e toccante abbraccio d’amore.

Una storia sorprendente di cui possediamo alcuni capitoli, una storia frammentaria e incompleta, una storia eterna che porta con sé una componente di mistero. Si sono formulate diverse ipotesi sul significato del loro abbraccio immortale, in un primo tempo, dato che erano state trovate accanto alcune punte di silice, si era pensato che potessero essere stati uccisi ma, le analisi eseguite sui corpi stabilirono, che non vi erano né fratture né microtraumi e fu pertanto escluso l’omicidio. La morte poteva essere sopraggiunta a causa di una malattia oppure mentre cercavano di riscaldarsi a vicenda in una gelida nottata neolitica, visto che in quel periodo ci fu una sorta di piccola glaciazione.

Dal momento che il ritrovamento è avvenuto in una necropoli, l’ipotesi più realistica appare quella di una sepoltura funebre in cui qualcuno abbia disposto i due giovani in un tenero abbraccio, per lasciare un messaggio agli spiriti dell’aldilà o per suggellare nell’eternità il legame che i due avevano in vita, consegnandoli inviolati al lungo viaggio della morte.

Amanti-di-ValdaroGli esperti potranno ipotizzare diversi scenari e cercare un significato pertinente al rito della sepoltura, che non era mai casuale; la posizione dei defunti spesso seguiva un orientamento astronomico e precise norme che né regolavano la postura e la direzione del capo. Gli amanti però, danno l’occasione a ciascuno di noi di fornire un’interpretazione intima e non storica e personalmente mi piacerebbe immaginare una Mantova neolitica piena di passione, coraggio e gentilezza e pensare che l’abbraccio di quei due giovani ragazzi quando il respiro e il battito del cuore diventano tutt’uno fissano quell’istante magico nell’eterno, oggi come allora.

Il Museo Archeologico Nazionale di Mantova espone il sorprendete reperto e tutti hanno l’opportunità di ammirali, i più romantici e sognatori sperando in una simile lieto fine, gli scettici e i disillusi negando ogni relazione affettiva, con l’evidente dimostrazione per ciascuno di noi che il vero amore non finisce e che anzi può durare anche oltre la morte.