In Lombardia sempre più ospedali sono a misura di donna: 74 strutture ospedaliere hanno ottenuto i Bollini Rosa per il biennio 2018-2019, pari a circa un quarto del totale nazionale.
In Lombardia sempre più ospedali sono a misura di donna: 74 strutture ospedaliere hanno ottenuto i Bollini Rosa per il biennio 2018-2019, pari a circa un quarto del totale nazionale. Si tratta del riconoscimento che Onda, l’Osservatorio nazionale sulla salute della donna, impegnata sul fronte della promozione della medicina di genere, attribuisce dal 2007 agli ospedali attenti alla salute femminile e che si distinguono per l’offerta di servizi dedicati alla prevenzione, diagnosi e cura delle principali malattie delle donne.
L’iniziativa, arrivata alla sua decima edizione, ha premiato 306 le strutture ospedaliere su tutto il territorio nazionale: 71, di cui 19 in Lombardia, hanno ottenuto il massimo riconoscimento (tre bollini), 183 due bollini, di cui 41 lombarde, e 52 un bollino, di cui 14 in Lombardia.
Tredici ospedali hanno, poi, ricevuto una menzione speciale per la presenza al proprio interno di un percorso diagnosticoterapeutico dedicato alle donne nell’ambito della cardiologia. Le strutture lombarde che hanno ottenuto il riconoscimento sono: l’Asst Fatebenefratelli Sacco – Ospedale dei Bambini Vittore Buzzi di Milano, l’Asst Lariana – Ospedale Sant’Anna di San Fermo della Battaglia (Como), l’Asst Spedali Civili di Brescia – Presidio Ospedaliero di Brescia e il Policlinico San Pietro di Istituti Ospedalieri Bergamaschi di Ponte San Pietro (Bergamo).
I tre bollini, assegnati alle 19 strutture lombarde, sono stati consegnati: alla Fondazione IRCCS Istituto Nazionale Tumori di Milano, alla Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano, alla Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia, alla Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano, all’IRCCS San Raffaele di Milano, all’Istituto Auxologico Italiano – IRCCS S. Luca di Milano, all’Istituto Europeo di Oncologia di Milano, all’Istituto Clinico Humanitas di Rozzano, all’Asst Spedali Civili di Brescia – Presidio Ospedaliero di Brescia, all’Asst Garda – Ospedale di Desenzano Desenzano Del Garda, all’Asst Garda – Ospedale Civile la Memoria di Gavardo, all’Asst Garda – Ospedale di Manerbio, all’Asst di Cremona – Ospedale di Cremona, all’Asst Lariana – Ospedale Sant’Anna San Fermo della Battaglia, all’Asst Papa Giovanni XXIII di Bergamo, all’Asst di Mantova – Presidio Ospedaliero C. Poma Mantova, all’Asst Grande Ospedale Metropolitano Niguarda di Milano, all’Asst Santi Paolo e Carlo – Ospedale San Paolo di Milano e all’Asst Centro Specialistico Ortopedico Traumatologico Gaetano Pini di Milano.
Tre i criteri di valutazione con cui sono stati giudicati gli ospedali candidati: la presenza di aree specialistiche di maggior rilievo clinico ed epidemiologico per la popolazione femminile, l’appropriatezza dei percorsi diagnostico-terapeutici e l’offerta di servizi rivolti all’accoglienza e presa in carico della paziente, come la telemedicina, la mediazione culturale, l’assistenza sociale. In questa edizione sono state introdotte due nuove specialità: la geriatria e la pediatria, è stata valutata anche la presenza di percorsi “ospedale-territorio”, soprattutto nelle aree specialistiche che riguardano patologie croniche come cardiologia e la diabetologia e, nell’ambito dell’accoglienza in ospedale, da quest’anno è stato dato rilievo anche alla presenza del servizio di Pet-Therapy rivolto ai pazienti ricoverati.
tratto da Lombardia Speciale